Roma è piena di edifici pittoreschi, piazze e fontane, ma c’è un quartiere in particolare che non solo merita di essere chiamato pittoresco, ma sembra anche incarnare la definizione della parola. In realtà non un vero quartiere, ma un angolo di Roma dalle fattezze inaspettate e bizzarre che prende il nome dal fiammeggiante architetto che lo progettò tra il 1913 e il 1927, Gino Coppedè, ed è uno dei quartieri più esclusivi e più piccoli di Roma.
Ciò che rende questa zona così affascinante, però, è il suo delizioso mix di stili architettonici: prendendo ispirazione da stili medievali, greci antichi, Art Nouveau, neoclassici e barocchi, l’architetto ha costruito un’area residenziale che ti fa sentire come se fossi entrato in un mondo di fantasia e magia. L’insieme dei fabbricati, l’incredibile “pastiche” di linguaggi architettonici, che immergono il visitatore nella atmosfera sfarzosa, e anche un poco fittizia, degli inizi ‘900 si articola intorno a piazza Mincio, dove lo spazio centrale è occupato dalla Fontana delle Rane, un’imponente fontana popolata appunto da 12 rane, anche nota per il bagno che i Beatles vi fecero vestiti dopo un loro concerto tenuto nella vicina discoteca Piper.
L’intero quartiere si trova tra Piazza Buenos Aires e Via Tagliamento – e sebbene sia fuori mano, è ancora facile da raggiungere, sia con il tram 3 o con il tram 19, entrambi con fermate a Piazza Buenos Aires.
Vale la pena visitarlo!